Anche nella categoria dei magistrati esistono centinaia di precari sfruttati e sottopagati, persone che pur lavorando quotidianamente al servizio dello Stato non hanno alcun diritto: non possono ammalarsi, non possono andare in maternità, per loro non esiste il concetto di ferie retribuite, non gli vengono pagati i contributi e non hanno nemmeno uno stipendio fisso perché sono pagati a cottimo.
Un triste scenario, quasi difficile da credere, che a molti cittadini non addetti ai lavori forse è poco noto, eppure si tratta di tanti giudici e pubblici ministeri che ogni giorno vediamo nei tribunali italiani. Non sono assunti nei ruoli della magistratura “togata” anche se gli viene affidata la gran parte dei procedimenti penali e civili: condannano, assolvono, svolgono la funzione requirente, decidono su aspetti importanti per la vita delle persone, ma quegli stessi diritti che sono chiamati a far rispettare per gli altri paradossalmente non valgono per loro.
Sono i giudici onorari di tribunale e vice procuratori onorari, i cosiddetti “non togati”, la cui attività quotidiana è uguale a quella dei loro colleghi “togati”.
I più fortunati riescono a percepire un guadagno che talvolta supera di poco i mille euro, sono anni che chiedono alla politica di essere stabilizzati ma la loro condizione è sempre la stessa.
Oggi terranno un flash mob davanti al Tribunale di Parma per rivendicare le minime tutele riconosciute a tutti i lavoratori ma a loro da sempre negate, scrivono in una nota: “Dopo anni di servizio “onorario”, l’assenza delle più minime tutele Covid è la goccia che fa traboccare il vaso”. Si ritroveranno in P.le Corte d’Appello dalle 11:30 alle 12:00.
Salvatore Pizzo