Aveva 28 anni Giorgio Simone, un giovane operatore sociosanitario, che il 16 aprile del 2020 morì ad Ancarano di Rivergaro nel piacentino, fino ad oggi si era ritenuto che il decesso avvenne a seguito del calcio sferrato ad una vetrata dovuto ad un gesto d’impeto avvenuto durante un alterco, il taglio gli provocò un’emorragia ma secondo i nuovi riscontri investigativi si tratterebbe dell’ennesimo maschicidio.

La Procura della Repubblica di Piacenza ha iscritto nel registro degli indagati la fidanzata che era anche una sua collega, una donna di 30 anni con l’accusa di omicidio preterintenzionale, originariamente era indagata per omicidio colposo. I vetri rotti recisero l’arteria femorale e in pochi minuti Giorgio Simone morì dissanguato, secondo la nuova ricostruzione dell’accaduto sarebbe stata la donna a spingere l’uomo che cadde nella vetrata dopo essere stato colpito al petto.

Altre cinque persone risultano indagate per omicidio colposo, sono i soccorritori che intervennero sul posto, secondo la procura non avrebbero rispettato i protocolli previsti portando la vittima in ritardo al pronto soccorso, si tratta di due infermieri, due autisti e un volontario.

I familiari del giovane poco convinti dalla ricostruzione fornita dalla fidanzata del fiiglio, dopo una denuncia presentata attraverso l’avvocato Fabrizio Ferilli si sono avvalsi anche di una criminologa, Isabel Martina, il cui lavoro ha portato alle nuove contestazioni.

sa.pi.