Sono otto gli indagati per il maschicidio del commerciante cinquantaduenne Fabio Ravasio di Parabiago (Milano) investito deliberatamente al fine di ucciderlo mentre tornava a casa dal lavoro sulla sua bicicletta lo scorso 9 agosto. Le indagini sono condotte dalla Procura di Busto Arsizio (pm Ciro Caramore). Il maschicidio sarebbe stato organizzato dalla compagna Adilma Pereira Carneiro, brasiliana di 49 anni da molti anni in Italia, sacerdotessa del culto Candomblè molto diffuso nel paese sudamericano. La donna, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe deciso di uccidere l’uomo con l’intenzione di far ereditare agli ultimi due dei suoi otto figli i beni del compagno benestante. I due figli erano stati riconosciuti da Fabio Ravasio anche se prima erano stati registrati come figli del marito Marcello Trifone. La donna e suoi complici hanno tentato di simulare un incidente stradale ad opera di un pirata della strada, gli inquirenti l’hanno arrestato ritenendolala mandante. Adilma Pereira Carneiro è madre di 9 figli avuti da tre uomini diversi, i suoi principali complici – ritenuti ora gli autori materiali sono un figlio della donna (nato da una precedente relazione) Igor Benedito e il marito Marcello Trifone, il primo guidava l’Opel Corsa usata per l’investimento e l’altro lo accompagnava. Un’altro complice è Fabio F. che avrebbe aiutato la donna a nascondere l’auto, un altro amante Fabio L. e l’amico Mirko P, al quale sarebbe stato promesso in cambio un appartamento avrebbero fatto da pali dando anche loro una mano a nascondere l’auto. Gli altri presunti complici sarebbero Fabio O. meccanico che ha riparato la Opel Corsa usata per il maschicidio e Moohamed D., fermato con l’accusa di aver inscenato un finto malore per bloccare il traffico in via Vela a Parabiago dove è avvenuto l’assassinio, l’ottavo indagato non ha ancora un nome, pare si tratti di un appartenente alle forze dell’ordine che avrebbe fornito le informazioni per evitare le telecamere di videosorveglianza.